In una città della Toscana, si svolge la vicenda di Giorgio e Dorotea. Lui è primario dell'ospedale della città, gode di un certo prestigio e di una condizione economica soddisfacente, ma ha un retaggio familiare opaco. Con la sorella più grande non ha un buon rapporto; col fratello più giovane, missionario, ha saltuari ed effimeri incontri. Non ha vere amicizie e nessuna altra esperienza è riuscita a consolidarsi stabilmente. Finché incontra Dorotea, conosciuta durante la malattia del giovane marito, poi deceduto. Tra i due si instaura un rapporto che non riesce ad assumere una forma stabile. La giovane vedova, infatti, ritorna in città solo dopo un lungo periodo trascorso a Biella con i suoceri, che la tengono legata con un ricatto, da cui riesce con fatica a liberarsi, pur tornando da loro in occasione della tumulazione del marito nella nuova cappella. Lo fa senza dirlo a Giorgio, che riceve un curioso e inaspettato invito da una collega, Vittoria, a recarsi in Tanzania. Un viaggio che lo segnerà profondamente come l'incontro con Gianni, un suo cugino, che non vedeva da molti anni. Giorgio è informato dalle amiche del definitivo rientro di Dorotea. Ma questo non basterebbe a rinsaldare il loro rapporto senza l'esperienza decisiva di alcuni avvenimenti: per lei, l'attesa di un grande evento; per lui, l'esempio di generosità e umanità di Vittoria e di Gianni.