Nell'era del linguaggio informatico è possibile una proposta di lettura dello strambotto, cioè il componimento poetico monostrofico che risale al medioevo, che si sviluppò nell'ottava rima, il metro narrativo d'eccellenza, secondo l'uso che ne fece per primo Giovanni Boccaccio? Questa proposta poetica non rischia di essere pateticamente manieristica? In proposito l'autore sembra avere chiare le sue idee e sicuri i suoi propositi. Già lo ha dimostrato con le sue precedenti opere, "Da buio a buio" e "Il cantastorie di Maremma", raccolte di componimenti poetici dedicate alla sua "terra madre", la Maremma, e sviluppati negli endecasillabi della quartina e dell'ottava.