Il libro percorre lo sviluppo della sensibilità ecumenica di Giovanni Paolo II, a partire dalle radici culturali maturate nella giovinezza, approfondendo l'esperienza fatta nel concilio Vaticano II e diffondendosi nella descrizione della sua opera ecumenica quale pontefice, segnata da documenti magisteriali fondamentali, gesti, viaggi, incontri ed esperienze concrete, non sempre coronate dal successo sperato. Il suo anelito incessante per una Chiesa capace di respirare con i «due polmoni», occidentale e orientale, incontrò anche difficoltà e amarezze: una sofferenza ecumenica che il papa polacco, temprato da quanto aveva vissuto sotto i regimi totalitari, non ebbe paura di accogliere, come una sorta di martirio interiore. In particolare, l'abbattimento del muro di separazione tra la prima e la terza Roma, cioè Mosca, restò sempre un obiettivo prioritario del suo pontificato; molte circostanze, interne ed esterne, lo impedirono e si giunse all'inverno ecumenico. Sono da riscoprire, in modo ordinato, i vari passi compiuti nei confronti della Chiesa russa dal primo papa slavo. Prefazione di Carlo Petusati.