Ad Harlem, tra la 155ma Strada e l'Ottava Avenue, c'è un campo da basket diverso dagli altri, il luogo "dove gli dei del basket tornano uomini" e si mettono alla prova con gli eroi della pallacanestro di strada. Oggi il Rucker Park è un'istituzione, una meta turistica, un campo su cui sono passati i grandi professionisti: da Jabbar a "Doctor J.", da Vincent Carter a Kevin Durant. Tutto si deve a Holcombe Rucker, un ex marine che, nel secondo dopoguerra, lavorava come addetto al verde pubblico di Harlem. Holcombe sapeva quanto la strada fosse pericolosa per i ragazzi e decise che avrebbe fatto di tutto per salvarli. Il basket era la soluzione. Grazie a lui, il playground che oggi porta il suo nome divenne il centro della vita del quartiere e lì i "suoi" ragazzi erano più o meno al sicuro. Attraverso lo sport molti di loro approdarono a una scuola superiore, altri invece si persero in vite complicate, ma ognuno ha portato un tassello per costruire l'epopea del basket di strada. Il libro di Vincent M. Mallozzi racconta le loro storie, i tornei estivi trasmessi dalle tv nazionali, l'arrivo dei marziani NBA che spesso tornavano a casa sconfitti, le partite celebri e gli aneddoti curiosi. Racconta la pallacanestro che si gioca ad Harlem, con la pioggia o con il sole, con diecimila spettatori assiepati sui tetti o nel silenzio di una notte d'agosto. Racconta come lo sport può diventare leggenda. «Se non fosse per Holcombe Rucker, l'NBA che conosciamo oggi non sarebbe la stessa» "Pee Wee" Kirkland