Agli inizi degli anni ottanta, il fotografo Michael Lavine si trovava a Seattle. Mescolandosi ai giovani punk locali riuscì, quasi per caso, a documentare gli albori di quello che anni dopo verrà battezzato grunge: una moltitudine di influenze punk, hardcore, garage, metal, realtà differenti accomunate dal senso di ribellione e di insofferenza verso i modelli sociali e musicali dell'epoca. Anni dopo, ormai artista affermato, Lavine torna a Seattle come fotografo ufficiale del nuovo movimento, già trasfigurato - a dispetto dei suoi stessi attori - in fenomeno di marketing a uso e consumo dei media, dell'industria discografica, degli stilisti. A vent'anni di distanza rimangono i volti dei protagonisti, ragazzi comuni e future star, e rimane la musica di quello che forse è l'ultimo grande fenomeno culturale che il mondo ha conosciuto. Prefazione di Thurston Moore.