Ci sono due ragazze che baciano i rispettivi ragazzi in una Honda Civic parcheggiata sotto alla notte stellata: sono madre e figlia. I racconti di Mary Robison sono un po' così: due che potrebbero essere scambiate per sorelle ma non lo sono, un fraintendimento senza inganni, un raccontare senza dire. La sua opera, dirà David Leavitt, «oppone una vigorosa resistenza sia alla chiassosità sia al sentimentalismo che i lettori europei sono arrivati ad aspettarsi dalla narrativa americana».