«Ade Zeno, scrittore spietato, dà vita a un romanzo tanto reale quanto surreale che rivela la mostruosità dell'essere umano. Se la critica non fosse così disattenta, lo avrebbe già incoronato come il Roberto Bolaño italiano. » Massimiliano Parente, a proposito di «L'incanto del pesce luna»
«Ade Zeno firma un'opera di bellezza sublime.» «La Lettura - Corriere della Sera», a proposito di «L'incanto del pesce luna»
«Ade Zeno ha inventato un personaggio indimenticabile, capace degli orrori più atroci e della più spietata tenerezza. Con questo romanzo si avvia a diventare uno dei grandi di domani.» Tiziano Scarpa a proposito di «L'incanto del pesce luna»
Tutto ha inizio in una sera estiva del 1924, quando lo scimmiesco Jorg Brandt esce di casa senza dire niente a nessuno portando con sé due grosse valigie e un cuore pieno di formiche rosse. Al suo fianco Gebke Bauer, il «ragazzo dalle dodici dita», fraterno complice nella formidabile impresa dei Santi Mostri, una compagnia di artisti deformi destinata, nel ventennio successivo, a incantare i palcoscenici dell'intera Germania. L'uomo piovra, la donna dal doppio sorriso, l'acromegalico gigante Nikolaus, il giovane Polifemo, sono solo alcuni dei protagonisti che seguiranno Jorg e Gebke in un lungo viaggio fatto di trionfi, cadute, e incontri straordinari. Dai primi spettacoli sotto il fatiscente tendone del Circo Vogt, ai vagabondaggi a bordo di un buffo veicolo chiamato Geraldine, sfileranno insieme, con infantile allegria, ai margini di eventi molto più grandi e spaventosi di loro: l'ascesa al potere di Hitler, le leggi razziali, lo scoppio della Seconda guerra mondiale, ma soprattutto il programma AktionT4, criminoso piano nazista finalizzato allo sterminio delle «vite indegne di essere vissute». In un mondo sprofondato nelle tenebre e sempre più incapace di riconoscere la bellezza nella diversità, armati della sola arte i Santi Mostri si troveranno così a condividere il tragico destino dei reietti in fuga. Dopo L'incanto del pesce luna, Ade Zeno torna con un romanzo avventuroso e malinconico, in bilico fra realtà e meraviglia, che attraverso il linguaggio della fiaba grottesca rivisita la figura del freak per parlare ancora una volta del mostro che vive in ciascuno di noi.