Il conte Ottavio del Piano passava la maggior parte dell'anno in una villa costruita a guisa di antico castello nei dintorni del paese di B.
Amante delle scienze e dell'umanità, occupava il suo tempo coi libri, gli strumenti scientifici, e aiutando quelli che si rivolgevano a lui per consigli ed assistenza.
In paese lo chiamavano Barbabianca, a causa d'una barba lunga e bianca che gli scendeva sul petto, ed era considerato da tutti come un personaggio importante e tenuto in gran stima.
I contadini, quando avevano ammalati i buoi, gli asini ed anche i polli, andavano a consultarlo e a chiedergli qualche rimedio, e s'egli non poteva salvare quelle bestie ammalate, erano certi di non uscire dalla sua casa o castello, come lo chiamavano, senza aver ricevuto qualche soccorso.
A lui ricorrevano pure per consiglio ed aiuto nelle quistioni più intricate.
Se il dottore del paese aveva fra i suoi ammalati un caso grave, voleva sentire il parere di Barbabianca, il quale non mancava mai di mandare delle medicine in casa dei poveri ammalati coll'aggiunta di qualche bottiglia di buon vino, che spesso era più utile di tutte le medicine.
Nella sua casa era un andirivieni di gente, e si può dire ch'era la provvidenza di quei luoghi, e si faceva amare da tutti.