Henri è un imprenditore che ha fatto fortuna con il commercio del crescione. Vedovo, ha sposato in seconde nozze la nevrastenica Sandra, e non smette di pentirsene. Oltre a molti rimpianti, il primo matrimonio gli ha lasciato un figlio, Ludovic, sopravvissuto contro ogni aspettativa a un terribile incidente ma rimasto, secondo tutti, un po' «suonato»: Marie-Laure, sua moglie, non nasconde il disgusto per questo «mezzo marito», e nemmeno l'interesse per i suoi soldi. Alla Cressonade, la casa di campagna nella Turenna dove i quattro conducono la loro esistenza nel segno della volgarità e dell'ipocrisia, giunge come un vento fresco Fanny, la madre di Marie-Laure. Sensibile e piena di charme, si appassiona alla sorte infelice del genero più di quanto lei stessa sia disposta ad ammettere. I quattro angoli del cuore mette in scena questi indimenticabili personaggi, le vibrazioni reciproche che sguardi, contatti, parole d'improvviso innescano, generando una catena di pulsioni e irrefrenabili desideri in cui i protagonisti smarriscono se stessi e i rispettivi ruoli, pubblici e privati. È una storia di provincia, tra perbenismo e trasgressione, cattivo gusto e decadenza, ma che parla anche di uomini e di donne, istinti e sentimenti sospesi fuori dal luogo e dal tempo.