Edito per la prima volta nel 1842, il Cappotto fa parte dei noti Racconti di Pietroburgo, e si presta in maniera quasi comica e insieme intensamente drammatica, alla descrizione dell'inquietante «follia umana», della deriva burocratica, della difficoltà di incrociare il mondo della società in movimento e l'intimo, complesso in misura mai banale, dell'animo personale. È in questo Gogol', una scrittura piena d'immaginazione, di inventiva, di frangenti ricchi di turbamento, di sbalzi emotivi, di pietà mai nascosta e di viscerale crudeltà. È in questo Cappotto, anche, il peso dell'incompiuto, dell'errare, se l'errante trova senza troppe pretese il senso della sua ricerca.