Aldo Braibanti (1922-2014) è stato il protagonista di uno dei processi più discussi d'Italia. Filosofo, poeta, naturalista ed ex partigiano, nel 1964 fu accusato di aver plagiato la personalità di Giovanni Sanfratello, ma venne fuori anche l'accusa morale, fortissima, di omosessualità. Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante, Umberto Eco, Alberto Moravia, Cesare Musatti e Dacia Maraini avanzarono dalle colonne dei quotidiani, ma i loro appelli, come molti altri, restarono inascoltati. Il processo si concluse nel 1968 con la condanna, per un reato dichiarato poi incostituzionale nel 1981. Massimiliano Palmese costruisce Il caso Braibanti con documenti d'archivio, lettere e testimonianze che ricordano la vicenda e ripercorrono tutte le fasi del processo, tra momenti drammatici e altri amaramente risibili. L'andamento della drammaturgia abbraccia il lettore, e lo spettatore, in una storia che molti non conoscono. E che, a distanza di cinquant'anni, è ancora attuale.
Massimiliano Palmese
(Napoli) è autore per teatro, poesia e narrativa. Ha firmato drammaturgie originali (Come treni in paesaggi nuovi, Fast Love, Il figliastro, Il caso Braibanti), adattamenti e traduzioni scespiriane. I suoi testi sono stati portati in scena da attori come Claudio Santamaria, Vinicio Marchioni e Giorgio Colangeli. Il suo romanzo d'esordio, L'amante proibita (Newton Compton, 2006), è stato finalista al 60° Premio Strega, vincitore del Santa Marinella e poi tradotto in Germania e Spagna. Ha ideato il progetto Quattro mamme scelte a caso, dedicato ad Annibale Ruccello (Caracò Editore).