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Il Dio sensibile

Emanuele Dattilo
pubblicato da Neri Pozza

Prezzo online:
9,99

«Che cos'è il panteismo? Una nozione oscura e vaga, che afferma la contraddittoria unità di dio e del mondo e che ci è nota essenzialmente attraverso l'implacabile critica dei teologi, o qualcosa che dobbiamo ancora pensare nella sua verità? Il grande merito di questo "saggio sul panteismo" è di formulare da capo con sobrietà e chiarezza le condizioni che lo rendono pensabile. Una lettura attenta e, insieme, serrata delle sue folgoranti apparizioni nella storia del pensiero, da Davide di Dinant a Giordano Bruno, da Avicebron a Spinoza, da Scoto Eriugena a Campanella mostra che il panteismo non è una dottrina su Dio, ma il tentativo di pensare l'identità di mente e materia; non è una tesi sull'identità fra un Dio ubiquo e senza luogo e i luoghi del mondo: è, piuttosto, il tentativo di pensare l'aver luogo di ogni cosa in Dio e, insieme, il farsi sensibile di Dio in ogni cosa. Il panteismo è, allora, la revoca di tutti dualismi (sensibile/intelligibile, materia/ forma, essere/pensiero, soggetto/oggetto, causa/effetto, ma anche: sacro/profano, bene/ male) su cui la cultura occidentale ha fondato la sua inaudita potenza e, insieme com'è oggi più che mai evidente il suo rovinoso fallimento. In questo senso il panteismo non è una filosofia: è la filosofia, insieme prima e ultima, una sorta di filo rosso che traversa tutta la trama del pensiero e non può esserne tolto senza che tutto il tessuto il testo si laceri. E il lettore che avrà seguito l'acrobatica, puntigliosa argomentazione di Dattilo vedrà alla fine apparire limpidamente davanti al suo sguardo quel dio sensibile, che non è altro che la vita unica, amorosa e incandescente della mente e della materia». Giorgio Agamben «David di Dinant aveva affermato in un breve frammento l'identità sensibile di mente e materia, e a questa identità incandescente, al suo aprirsi in un evento e in un'esperienza del mondo, egli aveva dato il nome: Dio. A partire da ciò, dal fatto che la più estrema e famigerata tesi panteistica dunque forse la più estrema tesi mai affermata sulla natura di Dio è stata formulata come un'affermazione dell'identità di mente e materia, sarà forse possibile porre nuovamente la questione del panteismo».

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