Il calcio non è solo lo sport più seguito al mondo, ma è anche il luogo in cui tensioni e lotte politiche trovano spazio da sempre. Il calcio è anche uno strumento di lotta culturale contro il nazionalismo: gli ultimi Europei hanno visto numerosi esempi di tensioni nazionaliste, e già Hobsbawm spiegava come lo sport, e il calcio in particolare, consenta una facile identificazione del sentimento nazionale in qualcosa di concreto invece che di astratto. Nel libro, ripercorrendo la storia del calcio, Valerio Moggia non si limita a mettere in luce come abbia spesso prestato il fianco alle propagande nazionaliste, ma prova a suggerire come oggi possa essere usato per ribaltarle, guardando ai calciatori e alle calciatrici di seconda generazione, ma anche considerando il mestiere del calciatore come un lavoratore migrante altamente specializzato: come considerare la nazionalità di Marcus Thuram, nato e cresciuto in Italia e un po' anche in Spagna, da un padre francese a sua volta figlio di afroamericani della Guadalupa?