Un tempo tutti i popoli erano spiritualmente connessi alla Madre Terra e la sacralità degli alberi era parte di questo intimo rapporto. Gli alberi erano maestri silenziosi che insegnavano a sviluppare le capacità più elevate dell'essere umano. Non erano solo venerati, ma erano posti al centro della vita sociale ed economica: erano un simbolo di bellezza e utilità, di coesione e identità. Ancora oggi conserviamo memoria di rituali sacri silvani provenienti da varie culture, tanto lontani nel tempo quanto misteriosamente vicini alla sensibilità moderna. Conoscere le antiche tradizioni legate alle varie specie di alberi significa intraprendere un viaggio nella spiritualità millenaria di ogni latitudine, riconnettersi alle simbologie, alle credenze e ai riti che ci sono stati tramandati, immergendosi idealmente nella vita interiore dei nostri antenati. Questo studio rievoca il culto degli alberi dall'antica Grecia al mondo celtico e norreno, dall'Egitto dei faraoni all'Oriente più remoto, senza tralasciare le Americhe, dove il patrimonio boschivo ha tuttora una rilevanza del tutto speciale. Alessandra Russo analizza in particolare le venti specie di alberi e piante ¿ dal frassino alla betulla, dal prugnolo alla sambuca, dall'edera al biancospino, al pioppo tremulo, per citarne solo alcune ¿ collegate all'alfabeto Ogham, la scrittura arborea dei druidi, individuando le lettere corrispondenti, le tradizioni, i culti e il loro significato nell'oroscopo celtico.