Questo libro è l'autobiografia di una donna vissuta al di fuori delle regole che il suo tempo voleva imporle. Lou Andreas-Salomé non è stata - solo - una musa ispiratrice di poeti: essa continua a occupare un posto di rilievo non solo quale fonte significativa della cultura tedesca ed europea tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, ma costituisce nella riproposizione della "questione femminile" un'espressione individualissima della nuova presa di coscienza della propria autonomia di donna contro l'oppressione della cultura patriarcale. Di origine aristocratica, cresciuta in Russia, di madrelingua tedesca si ribella contro i meccanismi coercitivi della società, rifiutando la Chiesa, il matrimonio e il ruolo di madre. Intrecciando giovanissima una relazione con il suo mentore, un pastore olandese, fa inscenare una cresima-beffa dal tenore sacrilego. Viaggiando per l'Europa rivendica la propria libertà intellettuale e sessuale, capovolgendo la passività della donna, da oggetto di scelta maschile a soggetto che sceglie, seduttrice spregiudicata. Contornata da una corte di filosofi e intellettuali, non si contano le sue vittime. Legata a Nietzsche, amante di Rilke, moglie di uno studioso iranista, amica di Freud e di Jung, Lou Andreas-Salomé ha evocato una nuova sconvolgente mistica femminile, alla ricerca di una identità per la donna autonoma e positivamente trasgressiva.