Con la generica definizione 'modo mimetico-realistico' si vuole indicare tutto ciò che in un'opera d'arte rappresenta in qualche modo la realtà. In questo volume, pensato per un pubblico che comprende studenti degli ultimi anni delle superiori, studenti universitari e insegnanti, vengono analizzate le modalità della rappresentazione realistica nella letteratura e si tenta, nel mondo più chiaro e meno noioso possibile, di dare qualche risposta a domande di enorme portata quali: "Che rapporto c'è, ammesso che un rapporto ci sia, tra gli oggetti nominati dalla letteratura e la realtà?", "Come può un testo letterario parlare della realtà?".
Nella prima parte del volume vengono discusse le proposte teoriche contenute nella Poetica di Aristotele, proposte che hanno fondato in Occidente l'idea di letteratura, e quelle novecentesche di Auerbach, Lukács e degli strutturalisti, fino alle più recenti teorie. Nella seconda parte si analizzano testi in maggiore o minore misura realistici che vanno dal Decameron di Boccaccio a Rumore bianco (1985) di Don DeLillo, passando attraverso alcuni grandi romanzi tra Settecento e Novecento. Da segnalare la discussione sul realismo in poesia e la ricca e aggiornata bibliografia che chiudono il volume.