Ai confini della Galassia c'è un mondo abitato da tre razze umanoidi: gli Gdemiar, cioè il Popolo d'Argilla, che vivono sottoterra; gli eterei Fiia amanti della luce; e infine i Liuar, dei clan guerrieri che hanno istituito una sorta di società feudale. L'etnologo terrestre Rocannon, in una missione di studio per conto della Lega di Tutti i Mondi, raggiunge quel pianeta, dove anche i ribelli alla Lega hanno una propria base. Questi riescono a distruggere l'astronave dello scienziato e a ucciderne i compagni. Rimasto solo e senza possibilità di ritorno, Rocannon inizia un lungo cammino che lo porterà dove non avrebbe mai immaginato: nel cuore della leggenda. Primo libro del ciclo dell'Ecumene, Il mondo di Rocannon (1966) inserisce elementi tipici della fantascienza in uno scenario da Età del Bronzo eroica, dando vita a un mondo nel quale astronavi ultraluce si affiancano a destrieri del vento e il mantello dell'invisibilità diventa una tuta ipertecnologica. Un universo di meraviglia ispirato alla mitologia nordica, che nasconde una profonda riflessione sull'antropocentrismo e su cosa sia "l'altro".