Scopo e realtà: troppo spesso questa irriducibile coppia influenza il nostro modo di vedere la vita, di organizzarla secondo differenti priorità, conducendola tra le braccia di una corsa senza fine, piuttosto che a un sano percorso di autoconoscenza. Per questo motivo, dall'alba dei tempi le speranze degli uomini si sono affaccendate a cercare il senso profondo di un viaggio talvolta affascinante, talvolta noioso: queste brevi storie vogliono porsi in qualche modo nell'esatto centro della questione, alla ricerca di un equilibrio sempre più difficile da difendere.
Se consideriamo, infatti, noi stessi e la nostra coscienza come lo scopo primo di ogni cosa, la volontà di conoscerci in quanto necessità irrinunciabile, ecco che quasi come per un riflesso incontrollabile, per una magia imprevista ci ritroviamo catapultati nella realtà, la quale costituisce già fase finale della nostra personale ricerca. Passeremo da uno stato embrionale di volontà di conoscenza nata da atti inconsapevoli come l'innamoramento, a una maggiore consapevolezza delle verità nascoste nella società umana, nel rifiuto di essa, così come nella natura che è in grado di fornire enormi dosi di ispirazione ad animi capaci di recepirle grazie a una particolare predisposizione.
Viaggiare con il corpo o con la mente conoscere nuovi modi di concepire la vita e il modo di stare al mondo possono a volte costituire la via più rapida per una vera e propria epifania.
Il primo passo può essere insomma l'ostacolo più difficile da superare, e a volte coincidere addirittura con il viaggio stesso. Perché dunque non provare a goderselo?