Carlo Infanti, con questo volume, ha inteso far riflettere sui numerosi documenti che pongono seri dubbi sulla colpevolezza di Massimo Giuseppe Bossetti, presunto autore del delitto di Yara Gambirasio.
"Non è mia intenzione muovere una critica per come sono state condotte le indagini per il delitto della giovane ginnasta di Brembate di Sopra", dichiara l'autore."Ma non posso neppure fingere di non sapere che per quelle indagini il Bossetti, ora in attesa della sentenza della Suprema Corte di Cassazione, rischia la conferma della pena dell'ergastolo comminata nei primi due gradi di giudizio." Le procedure degli inquirenti, come le relative analisi del Dna trovato sugli slip e i leggins di Yara Gambirasio, per individuare "Ignoto 1", lasciano spazio ad ampi dubbi sul verdetto di colpevolezza di Massimo Giuseppe Bossetti "al di la di ogni ragionevole dubbio".
La ricerca delle piste alternative non è per l'autore un capitolo chiuso dopo l'arresto di Massimo Giuseppe Bossetti, ma bensì un punto di partenza per l'individuazione del vero colpevole.
Granitiche risultano le prove individuate dall'autore, che dimostrano come Yara non può essere morta nel campo di Chignolo d'Isola la sera del 26 novembre 2010.
Prove che faranno sobbalzare dalla sedia più di un lettore, oltre ai, protagonisti di questa drammatica e complicata vicenda.