Che fine ha fatto il futuro? Dove sono andati a finire i grandiosi progetti per una società più giusta, più libera, più felice, che una volta furono al centro della storia della sinistra? In questo saggio al tempo stesso rigoroso e provocatorio, Nick Srnicek e Alex Williams abbandonano ogni tentazione nostalgica e provano a immaginare attraverso quali mezzi ridisegnare una prospettiva che dal capitalismo 24/7 in cui siamo costretti a vivere, ci conduca a un mondo libero dal lavoro ed ecologicamente (oltre che umanamente) sostenibile. A partire da una puntuale critica a quella che chiamano folk politics l'idea secondo la quale "piccolo è bello" e "locale è meglio che globale" gli autori puntano quindi a un futuro in cui la tecnologia serva finalmente allo scopo di emancipare l'umanità, anziché essere costretta agli improduttivi usi che ne fa il tecnocapitalismo globale. Nei temi, nello stile e nell'audacia dei contenuti, Inventare il futuro è sia una risposta alla vacua sinistra della cosiddetta "terza via", sia una critica costruttiva ai movimenti che hanno provato a opporsi al neoliberalismo ricorrendo a inefficaci politiche localiste. E al passatismo che ammanta buona parte della retorica antiglobalizzazione, gli autori replicano portando alle naturali conseguenze uno dei testi politici più discussi degli ultimi anni, e che proprio Srnicek e Williams scrissero come reazione al fallimento dei movimenti anti-crisi: il Manifesto per una politica accelerazionista. Nick Srnicek è autore di Platform Capitalism (Polity, 2016) e assieme a Graham Harman e Levi Bryant ha curato nel 2011 The Speculative Turn, antologia del pensiero realista-speculativo. Alex Williams è docente in sociologia alla City University di Londra. Insieme a Nick Srnicek, ha già scritto il Manifesto per una politica accelerazionista (2013).