«Come Hegel, Beethoven non può essere pensato senza la Rivoluzione francese e Napoleone. Egli fu figlio del suo tempo, nell'impeto rivoluzionario giovanile come nella fiducia tutta illuminista nelle possibilità del genere umano. Non si possono esaltare il pensiero e l'autocoscienza come unico principio dell'essere; la necessità di astrarsi dalla vita per poterla osservare trova nell'intuizione, nel lampo creativo, il momento di unità tra l'essere e il divino. Questa fu l'essenza del procedere beethoveniano, che utilizzò il ritmo per impadronirsi dell'armonia e la forma "per distruggere la materia", come auspicava Friedrich Schiller. L'uomo che riuscì a compiere queste imprese prometeiche - per citare una figura mitica a lui cara - fu, per buona parte della sua esistenza, sordo e malato, e riuscì ad ascendere alla pura spiritualità nell'incomprensione finale dei suoi contemporanei, incapaci di seguirlo in questo solitario tragitto interiore». La straordinaria esistenza di Beethoven è qui narrata da un musicista a partire dalla sua esperienza di esecutore, tracciando un percorso tra vita e principali opere in serrato dialogo con la cultura del tempo, con incursioni nella storia, nella filosofia, nell'arte. Completano questo invito all'ascolto il catalogo delle opere beethoveniane, una bibliografia aggiornata e una ricca discografia che fanno di questo volume uno strumento di pratica consultazione e di avvincente lettura per musicisti e appassionati.