13 volumi, 6.000 pagine: nellarco di due decenni, in un linguaggio discorsivo che usa vecchie parole (ma a volte nuovissime) per esprimere minimi, vertiginosi mutamenti, la viva voce di Mère racconta a Satprem, il suo testimone, una miriade di esperienze, unesplorazione nella coscienza delle cellule del corpo. Assistiamo così alla scoperta di una mente cellulare capace di ri-formare la condizione della materia umana che ovunque va facendosi sempre più invivibile, oppure può esserci un modo di vivere limpensabile, di passare a una 'prossima specie'? Non siamo alla fine di una civiltà, ma alla fine di un ciclo evolutivo, ha detto Sri Aurobindo. Il vero problema del nostro tempo è forse quello di trovare in noi ciò che può sopravvivere.