Il romanzo, uscito nel 1932, racconta la storia d'amore di Fosca ed Edoardo: lei è una celebre artista, appassionata e popolarissima tra la folla; lui è tranquillo, silenzioso, e segnato da un infelice amore con una francese che l'ha lasciato. Forse proprio la ritrosia di Edoardo, che non fa parte della folla lieta di ammiratori, che si aggira intorno all'artista, è ciò che colpisce Fosca. In una vacanza a Capri nasce la passione fra i due, travolgente ed inattesa. Fosca è rimasta vedova giovanissima, dopo un matrimonio breve e intenso, e non credeva di poter trovare un altro amore; la sua arte è la sua libertà e la sua vita ha bisogno di spazi. Edoardo invece, gelosissimo e ancora memore della sua prima moglie, decide di custodire solo per sé la sua nuova amante. Ma agisce subdolamente, senza scenate, senza proibire esplicitamente, con ricatti emotivi e manipolando la donna che lo ama. Come dice l'autrice,
«Gli uomini italiani riescono di rado a perdonare l'emancipazione femminile. Il loro carattere intransigente e geloso si adombra dinanzi a queste modernissime e necessarie evoluzioni. Nella donna essi vedono soltanto la sposa mite, remissiva, schiava di un compito limitato e preciso o l'amante passionale, ardente, che si consuma nell'offerta sensuale senza pretendere di piú. Essi dimenticano con troppa facilità che esiste, che deve esistere, anche la compagna.»