Il cronista Akero Piovani di Cine Oggi ha un compito: intervistare il famoso attore Ramòn Cabrera. Se all'inizio Ramòn è un po' titubante ad accettare l'idea di mostrarsi per quello che è realmente, man mano che chiacchiera con Akero, finisce coll'accettare. Il giovane reporter evidentemente deve possedere un ché di speciale, poiché riesce appunto, in maniera del tutto naturale, ad entrare così tanto in empatia con l'attore da farlo mettere praticamente a nudo dinnanzi a lui. Akero diventa dunque per Ramòn come un Ministro della Coscienza, che riesce a dialogare persino con Nino, il fanciullo che vive ancora in lui. Quel bambino che conserva gelosamente nel suo cuore preziosi ricordi e aneddoti di uno spaccato di vita intrinseca di emozioni e avventure. E Nino, rispondendo alle domande di questo "cacciatore di sogni", ripercorre così la sua infanzia e la sua vita densa di ritratti assolati e di struggenti nostalgie. In questo viaggio c'è tutta la sua famiglia, numerosa e passionale; il cugino medico, punto di riferimento fraterno; ci sono i primi amori; c'è Roger, un numero uno che troppo presto ha smesso di giocare, ma soprattutto c'è - presente e fondamentale - la figura del padre, che con la sua sigaretta in bocca e il piglio fiero, lo proteggeva da tutte le insidie e lo spingeva a non mollare mai.