La questione dello stato è sempre stata una questione centrale nella riflessione marxista, e questo ancor prima di Lenin. Lo stesso Marx aveva progettato di scrivere sul tema un vero e proprio libro, ma aveva dovuto desistere per l'ampliarsi eccessivo della sua ricerca sull'economia e il danaro. Proprio basandosi su quegli appunti e sulle ricerche sui popoli nativi dell'antropologo Morgan, il suo compagno di sempre, Friedrich Engels decise di scrivere nel 1884 "L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato". In questo libro Engels dimostra la storicità e quindi la transitorietà di una serie di istituzioni quali la famiglia, il diritto e lo stato stesso. A partire dalla descrizione degli usi e dei costumi delle popolazioni native americane, e in seguito nelle società antiche greca e tedesca, Engels ci dimostra la grande diversità delle diverse organizzazioni "statuali" che gli uomini nel tempo si sono dati. Un libro che è un grande affresco storico sul problema dello stato, ma anche sulla necessità della sua dissoluzione, perché "lo Stato non viene abolito: esso si estingue".