"L'umorismo" (1908) offre la chiave interpretativa di una tradizione della cultura europea e della sua storia; definendo l'umorismo il «sentimento del contrario», ben diverso dal comico e dall'ironia, Pirandello consegna al lettore gli strumenti per comprendere a fondo anche le proprie opere: non a caso il saggio è dedicato a Mattia Pascal. Nella produzione pirandelliana infatti l'umorismo è funzionale a temi narrativi quali il contrasto fra apparenza e realtà, costrizioni sociali e identità, e a un teatro ricco di speculazioni filosofiche. L'umorismo e il paradosso sono i mezzi con i quali Pirandello smaschera le trame di menzogna sottese alla vita e incontra infine l'umanità autentica del suo pubblico e dei suoi personaggi.