La forma di vita capitalista ha radicalmen¬te trasformato le relazioni sociali, messe a dura prova da un'insensibilità generalizzata alla sofferenza altrui che colpisce tutti coloro che vi sono esposti. Anche le attività di cura non sono state risparmiate da questa «freddezza borghese», come la definì Adorno. La filosofa francese Estelle Ferrarese analizza la fragilità dei caregiver spo¬stando l'attenzione dalla persona assistita a chi se ne prende cura, in maggioranza donne coinvolte loro malgrado nel vortice dell'«espansione infini¬ta del capitale». Intrecciando la filosofia morale di Adorno con l'etica della cura, Ferrarese sviscera il concetto di care e i sottostanti meccanismi sociali che impediscono agli agenti morali di conoscere la sofferenza prodotta dal sistema. Emerge così un'originale prospettiva materialista che intende sottrarre le relazioni affettive alle logiche di mer¬cato e ripensare il potenziale politico dei rapporti di cura, riformulando la teoria critica attraverso il femminismo.