Oggi, al di là delle notizie su economia e guerra, ciò che accade davvero in Russia, sul piano sociale e politico, è in larga parte ignorato al di fuori dei suoi confini.
Questo libro, frutto di studio e approfondite analisi, ma anche dell'insostituibile visione diretta di chi ha vissuto e toccato con mano la quotidianità e gli eventi del mondo russo, prende in esame l'ultimo decennio putiniano, mettendo in luce il rinato conservatorismo della Russia, paladina dei valori tradizionali contro la «corruzione dell'Occidente». La svolta conservatrice di Putin arriva col suo terzo mandato, nel 2012, quando il presidente lancia l'esperimento di una nuova, eclettica ideologia imperniata su idee reazionarie, richiamo ai valori dell'ortodossia, militarizzazione, sfiducia nella classe media urbana e antiamericanismo. Il tutto nel tentativo di far sorgere una nuova identità nazionale, in netta contrapposizione con un Occidente «peccatore», preda di una corruzione morale dalla quale il Paese si deve difendere. Liberalismo, secolarismo, pacifismo, omosessualità e femminismo sono presi di mira oggi in Russia con leggi e campagne persecutorie, nel contesto di un sistema che si fa sempre più autoritario. Una crociata contro il mondo esterno, ma più spesso contro quello interno, per zittire qualsiasi tipo di opposizione.
Nata a Roma nel 1979, è giornalista della redazione Esteri dell'agenzia AGI a Roma, dove si occupa di Russia, spazio postsovietico e Iran. Laureata in Lingua e letteratura russa, ha lavorato da freelance a Mosca dal 2010 al 2018 per diversi media, tra cui Sky Tg24, Il Foglio e la Radiotelevisione svizzera italiana (RSI), coprendo i principali eventi della vita politica, economica e culturale del Paese: dal ritorno di Vladimir Putin al Cremlino nel 2012, ai Mondiali di calcio passando per l'ascesa dell'oppositore Aleksej Naval'nyj e l'annessione della Crimea, preludio dell'attuale conflitto in Ucraina.