Andrej Efimjc è il medico di uno squallido ospedale di provincia, dove i malati sono trattati come bestie. Nella corsia n° 6 sono ricoverati cinque matti, e, in particolare, Ivan Dmitric, un filosofo afflitto da mania di persecuzione, che crede nell'immortalità. Andrej Efimjc viene assalito da una profonda crisi spirituale e prende a frequentare sempre più assiduamente il malato della corsia n° 6: ossessionato dal pensiero della morte e da un crescente nichilismo, il dottore si prende, invano, una lunga vacanza, perché il viaggio non fa che acuire il senso di inutilità; al ritorno lo ricoverano in ospedale, nella corsia n° 6, a soffrire nelle condizioni inumane in cui devono vivere i suoi ex pazienti. Incapace di resistere alle regole che lui stesso aveva contribuito a mantenere, si rivolta e viene picchiato dai suoi ex assistenti. Muore il giorno dopo. Polemica sociale ed allegoria sulla vita e sulla morte.