Quanto pesa la famiglia nelle scelte che compiamo? Fino a che punto le aspettative dei genitori influenzano la nostra realizzazione personale, economica e affettiva? E, soprattutto, come possiamo inseguire i nostri desideri senza tradire le nostre radici? Ci sono legami invisibili che spesso ci trattengono, aspettative che non ci appartengono, paure che non sono davvero nostre. Diventare adulti significa imparare a riconoscerli e, quando necessario, a prenderne le distanze. Ma come si fa senza provare sensi di colpa? In "La distanza che cura", la dottoressa Valeria Locati, psicologa e psicoterapeuta della coppia e della famiglia, affronta con lucidità e delicatezza il tema dell'indipendenza emotiva dai genitori e dai condizionamenti familiari, una sfida cruciale per i giovani di oggi alle prese con il difficile equilibrio tra autonomia e appartenenza. Con uno sguardo attento ai Millennial e alla Generazione Z, l'autrice ci invita a riflettere su tre pilastri fondamentali della vita adulta - la scelta del partner, l'indipendenza economica e la realizzazione professionale - mostrandoci come la famiglia, con le proprie dinamiche interne e i miti narrati e tramandati di generazione in generazione, spesso diventi una gabbia che ci impedisce di evolvere. E, attraverso racconti tratti dall'esperienza clinica e dalla narrativa, ci accompagna in un percorso di consapevolezza e riposizionamento, insegnandoci a riconoscere i legami che ci condizionano e a ripensarli senza subirli. "Ci si svincola creando confini, limiti, definizioni, regole chiare, non barriere o assenze. È la distanza che cura, non lo strappo, non il rimanere, non il soccombere": la "giusta distanza" per allontanarsi e poi ritornare con una nuova consapevolezza di sé e del proprio posto nel mondo.