La storia de "La famiglia Pargiter" contiene in sé tutti i tratti del caso letterario: un manoscritto abbandonato dalla scrittrice e in parte occultato nel romanzo "Gli anni" (1937), poi dimenticato per quasi cinquant'anni fino al ritrovamento da parte del critico Mitchell A. Leaska in una biblioteca newyorkese. Oltre alla prima stesura del sofferto romanzo "Gli anni", l'opera è uno straordinario esperimento narrativo che Woolf scrisse in pochi mesi nel 1932, riportandovi "il resoconto fedele della vita della famiglia Pargiter", le loro vicende, soprattutto, di denaro e amore, e l'angustia di viverle nei salotti vittoriani. L'esperimento consiste nella scelta di una forma inedita, quella del "romanzosaggio", che testimonia l'ambizione di coniugare critica e creatività al servizio dell'adesione a una causa, quella del femminile, e della ferma decisione di confrontarsi con i fatti, con la Storia. Una svolta poetica dell'autrice protagonista del Bloomsbury Group, che con questa nuova forma tentò di "comprendere tutto: sesso, educazione, vita, valicando precipizi con possenti e agilissimi balzi da camoscio".
Adeline Virginia Woolf è nata a Londra il 25 gennaio 1882 da due genitori che sono l'uno l'opposto dell'altro: il padre Sir Leslie Stephen è un autore mentre la madre Julia Prinsep-Stephen una bellissima modella. A differenza dei fratelli maschi che hanno l'opportunità di frequentare la scuola e in seguito l'Università di Cambridge, per la giovane Virginia spetta solo – come alla sorella – l'istruzione in casa. Nonostante questo, a soli venti anni Virginia Stephen diventa una scrittrice molto apprezzata e stimata,