Verità o appartenenza? Coscienza o legge? Bisogno o libertà? Uguaglianza o gerarchia? Eroismo o gentilezza? Sono solo alcune delle opzioni che l'autore contrappone attraverso tredici quesiti che si inanellano con l'obiettivo di orientare il lettore a una nozione di verità come sintesi, e alla conseguente implicazione, che vede nell'atteggiamento dialogante, empatico e inclusivo, lo strumento più idoneo a perseguirla. Le nostre interpretazioni del mondo infatti divergono anche perché diverso è il mythos che le sostiene e, mentre sarebbe fuorviante cercarne una comune omologazione, appare decisamente più proficuo sforzarsi di capire il punto di vista dell'altro, È tale approccio ermeneutico che ci permette, grazie ad una concezione della conoscenza come interpretazione - e dunque come integrazione di prospettive - di includere opzioni contrastanti in una formulazione di senso che, in qualche misura e modalità, le avalla entrambe, superando la semplice negazione manichea di uno dei due termini. Mostrare che una risposta univoca non è la migliore soluzione di un quesito, ma forse espressione di un eccesso di semplificazione, aprire un orizzonte al gioco delle diverse prospettive in campo, suscitare conversazione per avallare in qualche modo il punto di vista dell'interlocutore, sono solo alcune delle attitudini che l'autore intende promuovere con questo breve lavoro, nell'intento di contribuire a generare un'esperienza del pensiero come arte dell'incontro.