Tra le pagine vive di questo libro purificatore abbiamo l'impressione di attraversare non le stagioni di un anno, ma di una vita intera.
Fausto si è rifugiato in montagna dopo la fine del suo matrimonio, Silvia sta cercando qualcosa di sé per poi ripartire verso chissà dove. Lui ha quarant'anni, lei ventisette: provano a toccarsi, una notte, mentre Fontana Fredda si prepara per l'inverno. Intorno a loro ci sono Babette e il suo ristorante, e poi un rifugio a piú di tremila metri, Santorso che sa tutto della valle, distese di nevi e d'erba che allargano il respiro. Persino il lupo, che mancava da un secolo, sembra aver fatto ritorno. Anche lui in cerca della sua felicità.
«Un romanzo terso sugli incontri fra esseri umani. Sull'irrequietezza che li spinge a spostarsi per cercare un punto di felicità, o almeno una pace». Annalena Benini, «Il Foglio»
«Un romanzo vivissimo, forse parla dell'uomo che Paolo Cognetti è stato e che siamo tutti mentre cerchiamo il nostro posto nel mondo». Daria Bignardi, «Vanity Fair»
«Un libro dei sogni come paesaggi e dei paesaggi come sogni... Il paesaggio - le montagne di Cognetti - è il luogo che è fuori perché lo vediamo, ma che è dentro perché lo cerchiamo». Vittorio Lingiardi, «la Repubblica»