Una grande finestra illuminata a giorno in una casa immersa nella radura e rischiarata solo da una luna pallida. Davanti a quella casa c'è un uomo che non si capacita di quello che sta succedendo di fronte ai suoi occhi: una tavola imbandita di torte e un predicatore che possiede animalescamente una donna. Tutto precipiterà nel volgere di pochi attimi. Che sia dallo spiraglio dell'anta di un armadio dove un uomo nero è andato a nascondersi oppure dal letto dove è stato confinato Mr Evening, viene da chiedersi se non sia forse questa la nostra condizione, quella di chi dapprima osserva poi si fa partecipe e infine artefice delle fosche storie racchiuse in La fiamma dei tuoi occhi. In queste pagine, sono molti gli amori perduti e infine ritrovati, spesso tragicamente, dal giovane ex galeotto che ha smarrito la via di casa e bussa di porta in porta alla ricerca del suo signore e padrone fino all'efebo i cui occhi brillano come candele nell'attesa del ritorno del suo protettore. Senza ricorrere a un immaginario fantastico Purdy mette in scena il mostruoso e il ridicolo, e la verità delle esistenze viene denudata. Tutti questi uomini sembrano amare e vivere da orfani, e d'altronde si tratta di uno scrittore che non ha dovuto compiere parricidi: per risalire alla fonte di quella sua unicità non ci resta, ancora una volta, che tornare a leggerlo.