Il linguaggio non è un semplice strumento: è una condizione in cui abitiamo e viviamo. Tanto importante che nemmeno ci facciamo caso. Pensiamo a un piccolo aneddoto raccontato dallo scrittore David Foster Wallace: «Ci sono questi due giovani pesci che nuotano e incontrano un pesce più vecchio, che nuota in senso contrario, fa loro un cenno e dice: "Salve ragazzi, com'è l'acqua?". I due giovani pesci continuano a nuotare per un po' e alla fine uno di loro guarda l'altro e fa: "Che diavolo è l'acqua?"». Il linguaggio è come molti aspetti del vivere quotidiano: proprio perché presenti da sempre sullo sfondo dell'esistenza, diventano pressoché invisibili e ci sono sconosciuti nella loro vera natura. In realtà, il linguaggio, cioè la nostra capacità di comunicare, è la principale "invenzione" dell'umanità: senza di esso, non saremmo umani. Il libro presenta la "tecnologia del linguaggio" e il linguaggio come tecnologia, cioè un'abilità e un'abitudine che è di tutti noi e che è sorprendente analizzare: come è nato? A cosa serve? Perché lo abbiamo sviluppato in un certo modo? qual è il suo futuro?