In che misura lo sviluppo delle forze produttive, sotto qualsiasi regime, acuisce la lotta di classe? E in che modo si modifica al coscienza di classe in relazione alla crescita economica? A queste domande risponde Raymond Aron, una delle personalità più affascinanti e controverse del XX secolo, nel libro che prosegue e amplia l'indagine iniziata con "La società industriale", dedicata all'analisi dei due modelli economico-politici dominanti dell'epoca: quello sovietico e quello occidentale. Tocqueville e Marx rimangono i punti di riferimento mediante i quali Aron giunge al tema centrale della questione: la contraddizione per cui le società industriali, mentre promuovono l'uguaglianza politica dei cittadini, nello stesso tempo organizzano la gerarchia dei consumatori e dei produttori, determinando l'ineguaglianza sociale.