Spesso tendiamo a incolpare il "destino" per il fallimento dei nostri progetti senza tenere in considerazione quanto noi stessi possiamo esserne stati la causa. Ma questo fantomatico "destino", che s'intromette nei nostri piani rovinandoceli, non è il nostro vero nemico; ve n'è uno più subdolo e potente che lavora a nostra insaputa dentro di noi: è il nostro antiprogetto che "...se in azione, tende a sabotare la realizzazione di qualsiasi progetto razionale di raggiungere i propri obiettivi". Vi sorprenderà scoprire quanto spesso ci troviamo a fronteggiare situazioni di questo tipo, sia a livello personale, sia a livello professionale, dove la faccenda si complica ulteriormente perché in gioco vi è anche il benessere dell'azienda per la quale operiamo. Per risolvere questa lotta intestina il libro fa riferimento a un modello specifico il Modello Dinamico Proattivo una metodologia d'intervento che normalmente si utilizza nella terapia delle disfunzionalità in ambito psicologico e che l'autore ha il merito di aver trasferito nel contesto aziendale. Il testo è dedicato a psicologi e psicoterapeuti che vogliono acquisire un metodo da adottare negli interventi di coaching in azienda, ma è anche un libro per chi è curioso di comprendere i meccanismi inconsci che guidano il nostro operato. "La Mela che non mangio", una metafora che è anche un invito a "mordere" il proprio destino non lasciandoci fagocitare da stress e tensioni che ci allontanano sempre di più dalla nostra meta.