Cosa si prova a svegliarsi una mattina trasformati in orrendi scarafaggi? Non si può sfuggire a questa domanda, leggendo le prime righe della Metamorfosi, tra le più folgoranti e memorabili della letteratura europea. La descrizione piana e minuziosa del gigantesco insetto, con la sua corazza dura e nera, le zampette che si dimenano, non risparmia orrore e angoscia al protagonista e al lettore. Così questo romanzo, diventato uno del simboli del Novecento, apre a un confronto serrato col dolore, con la violenza, con l'esclusione. Nel commesso viaggiatore Gregor Samsa, che sogna la felicità e scopre l'indifferenza, c'è tutta la tragica condizione dell'uomo contemporaneo. Introduzione di Giuliano Baioni.
Il mio non è propriamente un commento sul libro in sé.
La metamorfosi di Kafta è un libro abbastanza noto. Profondo, intenso, fortemente allegorico. Personalmente non mi è piaciuto ma ne riconosco il valore e la forza simbolica.
Tuttavia, come ho già detto, non mi è piaciuto. Non è unopera che appassiona o attira. È intrigante per certi versi e può invitare qualcuno a riflettere, ma ad altrettanti e di più susciterà noia o disinteresse.
Sicuramente, al contrario di certi professori, non lo farei leggere a dei ragazzi già poco predisposti alla lettura.
Alessandro - 17/09/2018 22:39