A una certa mancanza di regolazione e di cultura possiamo ricollegare maggiormente la colpa di chi ha esercitato il potere politico, ma certo è che la ricostruzione storico-antropologica rientra in quella ricerca di senso dei processi che possa essere da saggio insegnamento per chi è chiamato a ideare, progettare, guidare e realizzare i presenti e i nuovi percorsi, e si tratta dei percorsi sociali di vita di moltissime persone. Possiamo allora pensare ai contesti territoriali e urbani della Calabria interna e di molte parti del Mezzogiorno come a delle realtà sospese tra la necessità di non disperdersi e perdersi completamente nella loro anima d'insiemi di civiltà umana e la ulteriore necessità di aprirsi ai lussi della post-modernità: tra la storia e i tempi del presente e del futuro si colloca la grande storia delle identità ritrovate o delle identità nuovamente costruite che designano il diritto ad essere e ad esistere di intere comunità. Ecco allora che occorre una politica per le comunità e che sia anche delle comunità.