Dalla prefazione dell'autrice: "La mia secondogenita silloge "La rosa, la cosa, l'anarchia del verso" nasce da un patto tra le mie emozioni e la parola scritta. I tessitori occulti di questo libro sono infatti gli affetti, gli archetipi, i fantasmi che popolano da sempre la mia psiche e i miei giorni. In questo progetto bello e soave mi sono stretta con entusiasmo al petto del mio dire, intessendo una trama appagante intorno alla mia voce e al mio sogno. Parlo dell'aspetto salvifico che sempre mi avvolge quando scrivo, della speranza di gioia che ripongo nella mente che elabora, nella mano che crea. Questa mia piccola opera nasce da un premio e da premio si trasforma, come per miracolo, in dono, in percorso, in granello di pace. [...]" "Camere da letto" La bella Croce sul letto Quel dormire sempre di schiena che il fiato gli sa troppo di tabacco Parlare il necessario Piangere con discrezione per un rimprovero Per un'orgogliosa disperazione E poi le scuse espresse senza darlo a vedere Come buttando fuori un pezzo di sangue Senza alzare gli occhi Senza una carezza Siediti e mangia che se no si raffredda.