Tutto era cominciato (ma quando, esattamente? Lui stesso non riusciva a ricordarsene) con una improvvisa sensazione di vertigine, accompagnata da "un intenso e molesto calore alla gola". Poi, in seguito al ripetersi delle crisi, aveva consultato vari medici, l'ultimo dei quali gli aveva consigliato di prendere nota di che cosa aveva fatto, e mangiato, prima di ogni crisi. In quegli appunti, buttati giù su un foglietto che nascondeva tra le pagine di un libro, aveva deciso di annotare anche altro: quello che sua moglie, a differenza di lui, non aveva mangiato. E, dall'appartamento collegato attraverso una scala a chiocciola con la cartoleria di cui sua moglie era la "padrona", aveva cominciato a spiarla, ad ascoltare le sue telefonate, a cercare delle prove. A volte quasi si vergognava di rimuginare quei vaghi sospetti: si amavano da così tanto tempo, loro due! Altre volte, invece, gli veniva voglia di "afferrarla per le spalle" e, guardandola negli occhi "come si guardavano quando si stringevano appassionatamente l'uno all'altro", dirle: "Ho vissuto qui, con te, per quindici anni. Abbiamo fatto di tutto perché i nostri due corpi fossero un corpo solo, perché la tua saliva fosse la mia, perché il tuo odore e il mio odore fossero il nostro odore. Ci siamo accaniti a far sì che il nostro letto diventasse il nostro universo... Dimmi la verità". Ma sarebbe mai riuscito a formulare quella invocazione, a chiedere pietà?
La nostra recensione
Georges Simenon è stato uno scrittore straordinario, e per questo i suoi libri non finiscono mai di essere pubblicati e ripubblicati con successo (in Italia da Adelphi) anche se il loro autore è defunto nel 1989. Si può prendere un romanzo a caso dalla sterminata bibliografia di Simenon ed essere certi che sarà una buona lettura. L'autore è forse più noto alle masse per i gialli del commissario Maigret, ma La scala di ferro (L'escalier de fer, pubblicato per la prima volta nel 1953) non appartiene a quella serie.
In questo noir, Simenon spiazza il lettore sin dalle prime righe: si comincia con un elenco di pietanze cucinate nella casa di una normale coppia di mezz'età. Ma già questo elenco cela un mistero, e solo dopo parecchie pagine si capirà quale: di certo non saremo noi a svelarvi di più. Possiamo dirvi solo che La scala di ferro è quella che porta alla camera da letto di chi sta scrivendo la lista...
Come altri libri di Simenon, La scala di ferro presenta senz’altro la qualità dell’eccellente film noir. Non c’è niente da fare, quando si tratta di scrivere un romanzo di , Simenon è sempre una spanna sopra gli altri.
aldo nobili - 28/07/2016 17:43