È l'inizio di un'estate torrida, ormai da anni la pioggia non benedice i raccolti e le precipitazioni si sono fatte imprevedibili e violente. Nel piccolo paese dell'Oltrepò Pavese in cui abita Andrea la vita di chi coltiva la terra è sempre più difficile, basta una grandinata per perdere in poche ore il lavoro di mesi. La terra, crepata dalla sete, nasconde le sue risorse in profondità e così anche gli animali selvatici iniziano a manifestare comportamenti strani: come i tassi, che in cerca di frescura e di acqua hanno scavato tra le tombe del cimitero, e "quando si disturbano i morti ne soffre tutto il paese".
Andrea sa che la cosa migliore sarebbe andarsene, come fanno tanti, e cercare una nuova vita lontano da quella terra assetata anche se è lì che stanno le sue radici; ma allo stesso tempo è affascinato dai misteri della natura e dalla ferocia arcaica di suo padre e suo zio, che di notte gli consentono di seguirli nel bosco.
Giorno dopo giorno la siccità si porta via i raccolti e la ragione di una intera comunità, in un crescendo di accadimenti e di presagi che intrecciano il destino degli uomini a quello degli animali. Per il protagonista di questo racconto e per una piccola volpe sarà un'estate di crescita, di dolore e di perdita, che Guido Conti narra con voce sicura, attenta a ogni dettaglio, capace di cogliere le epifanie che ogni stagione riserva a chi la attraversa.