Una telefonata irrompe nel riservato studio di una psicoterapeuta. È il signor Bonaresi, noto imprenditore bergamasco, che sta chiamando perché sua figlia ha problemi di autostima. Durante il colloquio, breve e sbrigativo, l'uomo si dimentica persino di fare il nome della ragazza, così la dottoressa Taveris, sul primo appuntamento in agenda, scrive semplicemente: «Signorina Autostima». Il viaggio per imparare a essere i migliori amici di noi stessi non è facile, ci vogliono anni per trovare le nostre risposte, per ottenere la nostra approvazione, perché i primi a giudicarci spesso siamo proprio noi stessi. Per avere la forza di aprirci agli altri e al mondo che ci circonda serve esercizio costante, soprattutto in un universo in cui spesso gli impegni quotidiani ci distolgono dal domandarci: «Come stai?» Questa semplice domanda può aiutarci a scoprire che dietro l'idea astratta che ci costruiamo degli altri, ci sono mondi inesplorati, sensibilità diverse e fragilità da scoprire.