«Il libro di Gauntlett lega in maniera sorprendente la rivoluzione soft dell'uncinetto e la produzione casalinga di video su YouTube, i droni di Chris Anderson e la rivoluzione punk degli anni settanta» (dalla prefazione di Stefano Micelli). Chi sono i makers e in che modo le loro attività contribuiscono a trasformare la nostra economia e la nostra società? Cosa lega l'artigianato e il Web 2.0 nel ventunesimo secolo? Online, così come nel mondo reale, tutti vogliono lasciare una traccia di sé. Se in passato la produzione di cultura era però riservata a una ristretta élite di professionisti, oggi moltissima gente si dedica al lavoro creativo e condivide sul Web idee, video e tutto quanto è frutto della creatività. Stiamo assistendo - sostiene David Gauntlett - al passaggio da una cultura del «mettiti comodo e ascolta» a una del «fare e creare». I tradizionali modelli educativi e le forme di intrattenimento come la televisione non convincono più, e le persone preferiscono fare da sé anche per quanto riguarda l'istruzione e il divertimento. In un percorso appassionante tra psicologia e politica, filosofia ed economia - in cui le idee di John Ruskin si collegano ai video di YouTube e quelle di William Morris all'etica della condivisione al tempo del Web 2.0 e di Wikipedia - Gauntlett mostra come questo passaggio sia fondamentale per la felicità e la sopravvivenza stessa delle nostre società.