Nicola ha sentore di terra ed erba tagliata. Gerry sa di vernice acrilica e borotalco, Al di tabacco e gomme alla menta. Di Silvia le tracce sono inafferrabili. È a naso che Giacomo riconosce i veri amici, quelli che nell'estate più lunga e straordinaria e terribile della sua adolescenza gli segneranno per sempre la vita. Sono i Conigli, un gruppo di liceali che, nei primi anni del 2000, inizia a denunciare violazioni e illeciti da parte delle fabbrichette di un archetipico Centro-Nord Italia, portando avanti proteste, raid pacifici e sit-in. Giacomo, figlio di uno degli industriali di punta della zona, si unisce a loro, trovando nel movimento ambientalista una sponda per ribellarsi al futuro già tracciato da suo padre e anche un insperato circolo di affetti. Soprattutto si lega a Nicola, selvaggio e carismatico, magmatico e travolgente. Ma, una notte, un'azione di boicottaggio avventata finisce in tragedia. Il Nucleo si scioglie e si disperde. Quindici anni dopo, i Conigli tornano alla ribalta, riesumati dalle nuove leve ecologiste. Il passato rischierà di riemergere e i protagonisti di quegli anni andati, ormai adulti, dovranno decidere quanto sono disposti a sacrificare di se stessi per proteggere il loro futuro. Con stile discorsivo e mai didascalico, accurato ma non pedante, Festuccia dipinge un quadro coinvolgente e ironico, utopico e realistico insieme, intingendo la penna nel tormento della giovinezza e nella disillusione della maturità.
Libri Senza Gloria Blog Pop Nerd - 02/04/2024 14:02
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Nicola, Gerry, Al e Silvia sono i "veri amici" di Giacomo. O almeno quelli che gli staranno di fianco nell'estate più lunga, straordinaria e terribile della sua adolescenza. Un momento, quello della "stagione dei papaveri", che gli segnerà per sempre la vita. Siamo nei primi anni del 2000 in un archetipico Centro-Nord Italia. Loro sono i Conigli, un gruppo di liceali che inizia a denunciare violazioni e illeciti da parte delle fabbrichette circostanti. A differenza degli altri Conigli, Giacomo è però il rampollo di uno degli industriali di punta della zona, ma è nel movimento ambientalista che trova una sponda per ribellarsi al futuro già tracciato da suo padre. Tutto in quell'estate è destinato a cambiare in una notte quando un'avventata azione di boicottaggio finisce in tragedia. Allora il Nucleo Conigli si scioglie e si disperde. Quindici anni dopo. Le nuove leve ecologiste (il primo movimento italiano nato sulla scorta di Greta Thunberg) riesumano i Conigli, ormai adulti. Però insieme a loro rischia di tornare alla ribalta anche il loro scheletro nell'armadio...
"La stagione dei papaveri" (Edizioni Spartaco) è l'esordio letterario della giornalista romana Flaminia Festuccia. I papaveri del titolo fanno riferimento a quelli che in primavera crescevano nel parco intorno al capannone industriale abbandonato dove i Conigli si riunivano.
Il romanzo si divide in due piani temporali. Il prima e il dopo. I ragazzi e gli adulti. Lo stile è discorsivo e mai didascalico, il dialogo tra il tormento della giovinezza e la disillusione della maturità si dipana e avvince come un giallo, e più che scoprire il "colpevole", porta a interrogarci su quale sia il "delitto". Nella penna ironica e insieme realistica della Festuccia le colpe sono concrete e insieme emotive. Il libro pone domande che toccano da vicino il lettore, in fondo chiunque può riguardare al proprio passato con la lente della nostalgia e soprattutto chiedersi se le azioni future hanno trovato riparo per gli sbagli di un tempo.
L'ingenuità, ma anche il fanatismo, di certi idealismi, emergono nel racconto di formazione di individui distanti tra loro. "La stagione dei papaveri" è un testo "politico" nel senso che punta i riflettori su tematiche assolutamente attuali e lungi dall'essere superate (l'attivismo ambientale contro i cambiamenti climatici). Ma l'impegno sociale non è tutto, sembra ricordarci come un monito il romanzo, se non va di pari passo con l'esame di coscienza...
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