Il blues è la voce dell'anima. Il blues è l'avventura del nero americano che cerca di scuotersi di dosso la schiavitù, che cerca una diversa identità. Il blues è la voce intima dello swing, del be bop, ma anche del jazzista free quando negli anni '60 lo rinnegherà perché in esso vedrà gli spettri dei momenti più iniqui della sua storia. Perché possa manifestarsi non ha necessariamente bisogno delle dodici battute, è sufficiente covarselo nell'anima e allora in qualche modo lo si vedrà emergere, magari in un assolo di sax o in una rullata di batteria, e sorprenderà per la sua forza, per la veemenza con cui verrà veicolato. Ma il blues è soprattutto una grande metafora che esplicita la natura dell'uomo, sempre alla ricerca del bene e sempre pronto a inciampare nel male. Così nel blues convivono il sacro e il profano, sempre apparentemente dicotomici, mai in realtà completamente separati. Il libro racconta il blues dalle sue origini ad oggi: passa in rassegna musicisti e stili, si sofferma sulle influenze e sugli aneddoti che hanno reso mitici i suoi personaggi. In questa seconda edizione si è voluto introdurre per la prima volta anche un lungo, esaustivo capitolo sulla storia del blues italiano. Una bella realtà che ormai non ha più soggezione di nessuno, ma che tarda ad avere la vetrina che merita.