La protagonista comincia fin da giovanissima a fotografare, è una donna insicura, senza fiducia alcuna nelle proprie capacità. Le è difficile destreggiarsi nella vita e le persone che incontra non sono da meno: tipi nevrotici, angosciati, ansiosi. "Nessuno le ha mai insegnato a nuotare" e anche se cerca di seguire le proprie inclinazioni, tutte le scelte che fa sono dettate da paure e bisogni inconsci. Personaggi ed eventi che si toccano e s'intrecciano nella voce di un'unica protagonista, collegano questi racconti non-fiction come i brani di un album musicale. Per leggerli ci vuole all'incirca lo stesso tempo che per ascoltare un CD e "La vita che volevo" ha tredici tracce. Il tema che lega tutti i racconti sono la difficoltà di vivere, la sofferenza che deriva da azioni inconsapevoli, la solitudine che ha volte ci porta a gesti estremi, l'illusione di poter trovare la felicità fuori da noi stessi. La scrittura è ironica, a tratti umoristica, leggera.