Essere disabili non è sinonimo di essere inferiori. Rosario Rito accompagna il lettore in un viaggio che affonda le sue radici in tempi antichi, epoche nelle quali, addirittura, si rinunciava ai bambini "diversi" senza pensarci due volte. Unendo notizie storiche, considerazioni filosofiche, testimonianze, fino alla sua personale esperienza di vita, l'autore rende partecipe dei suoi sentimenti, emozioni, sensazioni, dubbi e paure. Il risultato è un testo intimo, una confessione a cuore aperto, un volersi mettere in gioco, dimostrando quanto sia importante per chiunque raggiungere i propri scopi. Il racconto di chi ha provato ad andare oltre, lottando contro i pregiudizi, rivendicando, così, la propria identità di persona quanto più possibile integrata nella società, anche se, da quest'ultimo punto di vista, la strada da percorrere è ancora molto lunga.