Come Teseo penetrò nel Labirinto di Minosse per uccidere il Minotauro e liberare Atene, così Le Chiavi del Potere vuole penetrare nei bui sotterranei del Palazzo per mettere a nudo i meccanismi psicologici, economici e giuridici con cui la buro-partitocrazia italiana riesce a perpetuare il suo dominio e i suoi privilegi nonostante la sua devastante inefficienza, anzi a consegnare il Paese a interessi stranieri con la copertura dell'europeismo e della finta campagna moralizzatrice di Mani Pulite, nonostante innumerevoli "incidenti" oggi stranamente non più menzionati: Tav, Ilva, Iri, Nomisma, Goldman-Sachs, Unilver È un percorso tra le macerie della legalità, della trasparenza, della democrazia e attraverso i meccanismi dell'illusione, della manipolazione e della mistificazione, soprattutto mediatiche e giudiziarie, con cui il potere costituito nasconde il fatto che, per mantenersi, ha necessità di violare sistematicamente le sue stesse leggi, ed è così che si assicura la compliance della società distribuendo motivatori reali e fasulli alle diverse categorie di soggetti.
Oggi il Labirinto che imprigiona e uccide la coscienza del genere umano e il suo futuro, e che l'Autore indaga in questa nuova edizione a sedici anni dalla precedente, è l'ordine globale del capitalismo tecnofinanziario: un sistema socio-economico che si è fatto credere e accettare come l'unico razionale, quindi definitivo, fine della storia, fine delle guerre, fine degli stati nazionali, fine delle ideologie. È assistito da un pensiero unico, condiviso dalla sinistra postmarxista, che giustifica come effetti inevitabili di leggi naturali di mercato le immani violenze e sofferenze umane e sociali imposte dalle sue dinamiche di profitto. Tale Labirinto così occulta l'odierna incarnazione del Minotauro, allignante nei consessi a porte chiuse della grande finanza apatride e mondialista che detta le policies condizionando ad esse il finanziamento dei governi.
Dato che la politica, le istituzioni, indebitate e rese dipendenti dal Minotauro sono ridotte al ruolo di suo front office, a una totale impotenza verso di esso, a una funzione di suo braccio secolare, dov'è che rimane la possibilità di una reazione liberatoria? Non certo all'interno della narrazione del sistema, ma solo nell'affrontare il Labirinto cercando nell'evoluzione della coscienza le chiavi per vincere il Minotauro nella sua stessa mente, e riaprire l'uscita dal Labirinto, prima che possa compiersi la sua prossima mutazione evolutiva, che già si delinea nei termini più angoscianti di regime zootecnico. Le Chiavi del Potere è un libro elitario, iniziatico, e non mira alla popolarità. Le conoscenze che contiene, le spiegazioni che fornisce, sono necessariamente per pochi, non tanto perché possono risultare difficili da capire e ancora più da sopportare, ma soprattutto perché dove passano non lasciano pecore. Chi comprende il messaggio di questo libro non saprà più credere né obbedire.