Non è un buon momento per il commissario Montalbano: con Livia continui litigi, incomprensioni ingigantite dalla distanza, nervosismo. Passato e futuro si ammantano nei suoi pensieri di una vaga nostalgia. E in una di queste serate di malinconia viene chiamato d'urgenza. In una vecchia discarica è stato trovato il cadavere di una ragazza. Nuda, il volto devastato da un proiettile, niente borse o indumenti in giro. Solo un piccolo tatuaggio sulla spalla sinistra - una farfalla - potrebbe favorire l'identificazione della donna. Parte l'indagine con un Montalbano svogliato, stanco di ammazzatine. Ma il caso lo trascina: ci sono altre ragazze con una farfalla tatuata sulla scapola, sono tutte dell'Europa dell'est, hanno trovato lavoro grazie all'associazione cattolica "La buona volontà" che le ha salvate da un destino di prostituzione. Montalbano non è persuaso. C'è qualcosa di poco chiaro all'interno di quell'organizzazione benefica? E mentre l'inchiesta va avanti, il commissario è incalzato da ogni parte: dal vescovo, che non ammette ombre su "La buona volontà", dal questore, che non vuole dispiacere al vescovo, da Livia che vuole partire con lui per ritrovarsi. Tutto si muove sempre più velocemente, alla ricerca della soluzione e il commissario ha fretta, di concludere, di andarsene.
Andrea Camilleri è nato a Porto Empedocle (Agrigento) il 6 settembre 1925. Per tutta la sua vita, nonostante il suo grande attaccamento con la Sicilia, vivrà a Roma, dove muore il 17 luglio 2019.
Frequenta il liceo classico Empedocle di Agrigento senza conseguire la maturità poiché nel maggio del 1943 con lo sbarco in Sicilia delle forze alleate fu deciso di non svolgere gli esami e che sarebbe valso il solo scrutinio.
Il periodo della guerra è ricordato da Camilleri attraverso aneddoti che &
Avevo dimenticato quanto è divertente leggere i romanzi di Camilleri nei quali ci sono per protagonisti Montalbano & Company.
Molto carina la storia e i colpi di scena anche quello finale sulla sua vita personale.
Coma di fa a dire che è vuoto!?! Bellissimo!
Le ali della sfinge
Anonimo - 12/06/2007 08:05
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Ho sentito il bisogno prorompente di andare a godermi il sole ed il mare nella ''casa di Montalbano'' in Sicilia ma, contemporaneamente, ho avvertito il piacere profondo di leggere tutto quanto possibile di quanto scritto da Camilleri.
Quando mi accingo a leggere i libri di Camilleri e, in particolare quelli il cui interprete è il famoso commissario, mi sembra di aprire una finstra, una porta-finestra, sul palcoscenico della mia adolescenza e dei profumi che hanno permeato la mia vita adolescenziale nella mia terra di sole.
Ancora, leggendo questo lobro, avverto il preciso profumo del mare, delle pietre di tufo avvampate dal sole, degli scogli spruzzati dal mare, della brezza calda del pomeriggio. Sento sul palato il sapore del pesce che si mangia così solo lì, dove Camilleri mi porta col pensiero e col cuore.
Grazie Camilleri e grazie Montalbano !
Le ali della sfinge
rmatteuc - 10/05/2007 11:28
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Il commissario torna. E' ancora vittima delle conseguenze del litigio con Livia dell'agosto, ma è sempre in splendida forma.
Ritorna alla ribalta della cronaca per un omicidio di una bellissima ragazza con un tatuaggio. Inoltre è impegnato a smontare un finto rapimento di un uomo che è fuggito con dei soldi e l'amante a Cuba.
Come sempre il commissario si trova avvolto da una realtà che rappresenta la vita quotidiana di tutti i giorni.
Questa volta nessuna mafia, ma una associazione a delinquere nascosta dietro una associazione no profit. Queste associazione "volontarie" alla fine sono in grado di ottenre lavoro volontario e tanti soldi dallo stato e dagli enti locali.
Coprono dei vuoti lasciati appositamente dalla società per farne un business nascosto dietro la parvenza di un finto buonismo. (pag. 119).
L'associazione di cui si occupa Montalbano è molto più meschina, in quanto arruola ragazze in difficoltà per farle rubare in casa delle persone in cui prestano servizio.
Purtroppo il caso, complice la nuova legge di difesa personale nel caso un ladro entri nella propria abitazione, si trasforma in tragedia.
Mentre deve risolvere il caso Livia però è sempre presente.
Deve risolvere il caso ma anche decidere che futuro c'è per la sua storia d'amore.
Quando la soluzione dellomicidio è completa ed è previsto il ravvicinamento con Livia, succede lincredibile che da al romanzo un ritmo impossibile, come in un film di alta tensione. Succede limprevedibile un altro omicidio collegato alla ragazza, si tratta di una vendetta e questo Montalbano già lo sa ma lo deve provare. Ha poche ore e comincia un tour de force che gli fa trovare le prove nel giro di poche ore.
Il finale con Livia è comico e divertente, si trovano ognuno nella casa dellaltro.
Montalbano è sempre affascinante, anche la domestica che lo vede nudo dice che ancora è un bel uomo, ed è sempre alla ricerca di quei sapori della vita che lo soddisfano: il cibo, il mangiare, la paura che non si possa trovare il pesce, ma anche la tranquillità della sua Marinella.
Unaltra preoccupazione gli viene dalla legge sul fumo, dalla sua impossibilità di fumare liberamente e anzi quasi si trattasse di un pericoloso criminale.
Il fumo non è un crimine.
Le ali della sfinge
Anonimo - 17/02/2007 10:21
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L'UNICO MOMENTO PIACEVOLE GIUNGE CON L'ARRIVO DI INGRID, POI TORNA AD ESSERE VUOTO, NULLA A CHE SPARTIRE CON LE PRIME AVVENTURE DI MONTALBANO.
Le ali della sfinge
Gianluigi - 16/02/2007 09:25
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Il commissario Montalbano invecchia e inacidisce: si perde spesso in considerazioni politiche sul governo (l'allora Berlusconi), per non parlare delle liti con Livia. Chissà cosa ne penserà l'arguto commissario dell'attuale primo ministro. I tagli alle finanze delle forze dell'ordine fatti da un governo di centrosinistra saranno forse più digeribili? E che ne penserà l'ineccepibile Montalbano, contrario da sempre ai condoni, dell'indulto? Dovremo resistere fino alla prossima puntata per conoscerne il pensiero. Chissà che per allora il nostro Salvo non riesca finalmente a concedersi alla bella Ingrid, così da rilassarsi un poco! Il voto sufficiente a Camilleri, comunque, non si nega mai...
Le ali della sfinge
Anonimo - 06/02/2007 09:16
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SOLO UN LEGGERO RISVEGLIO DAL TORPORE DELLA LETTURA ALL'INCIRCA A PAGINA 82 QUANDO FA' IL RIENTRO LA SVEDESE.
PER IL RESTO .......NOIA
Le ali della sfinge
Anonimo - 26/01/2007 23:07
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Il Montalbano di Camilleri non ci stancherà mai. Lui e gli altri personaggi dei romanzi di questa acclamata serie di gialli sono unici e, per questo, indimenticabili. Unica pecca è la conclusione: banale, forse anche un pò deludente. Per il resto, l'ironia che pervade ogni piega del testo e lo sfondo paesaggistico della splendida terra di Sicilia che ci viene descritta giustificano ampiamente l'acquisto del libro.
Le ali della sfinge
Pier - 16/01/2007 20:42
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Come al solito un gran bel libro...non mi stancherei mai di leggere Camilleri e il suo grande Montalbano!
Le ali della sfinge
Anonimo - 08/01/2007 12:20
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Montalbano non delude mai...e la storia stavolta era piu' credibile e divertente...come i suoi continui ''contrattempi'' con Livia. Bello anche se leggero; da leggere.
Le ali della sfinge
Anonimo - 04/01/2007 14:01
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Peccato scadere così di tono!
Io che ho apprezzato moltissimo Un filo di fumo, Il Cane di Terracotta, La mossa del cavallo ed altri libri di questo maestro mi rammarico sinceramente di fronte a cotanta caparbietà di produzione!
La prossima cosa sarà? Forse la ricetta dell'acqua e anice.........
Le ali della sfinge
Alex - 27/12/2006 19:32
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Sul Maestro Camilleri non si puo' certo dire male ... il libro segue la scia di altri ,con l'indagine del sempre arguto e intelligente Montalbano, fluida, incalzante, rapida. Francamente forse e' il momento di fermarsi e riflettere ...se continuare con queste storie o cambiare e cercare magari di scrivere qualcosa di diverso. Ho letto e comprato tutti i libri di Camilleri, di alcuni francamente non ricordo neanche la trama letteraria, ma nel complesso ci troviamo di fronte ad un Maestro della scrittura .Giu' il cappello...signori!
Le ali della sfinge
Anonimo - 17/11/2006 14:00
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Premetto che sono un vero e proprio fan di Camilleri,che ho letto tutti i romanzi che hanno come protagonista il commissario Montalbano e che ho amato anche i vari romanzi storici che l'autore ha scritto (sopra tutti segnalo ''La concessione del telefono''). Premesso questo do sicuramente un giudizio positivo anche in merito a questa ultima fatica dell'autore. Montalbano invecchia ma il libro forse e' anche piu' divertente di altri della stessa serie,con vari momenti di vera e propria ilarita'. Insomma secondo me il personaggio non ha perso la freschezza dei primi episodi e non si trascina senza piu' nulla da dire. Tutt'altro,tanto e' vero che in questo nuovo libro Montalbano critica leggi, complicita' e sfruttamento con quella capacita'-caratteristica tipica dell'autore di mescolare comicita' a tragedia,farsa a realta'. Consiglio a chi ama Montalbano di leggere questo libro che, a mio parere, non ha nulla di meno rispetto agli altri.
Le ali della sfinge
Michela Giordano - 17/11/2006 11:51
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Un bel libro, dal ritmo intenso, all'altezza dei precedenti. Ho letto tutto Camilleri e non mi sentirei di giudicare questo il suo capolavoro che per me rimane La scomparsa di Patò in assoluto e nell'ambito dei romanzi con Montalbano Il cane di terracotta.
Ma è un racconto avvincente, questo, da non perdere.
nikka belliardi - 10/10/2013 11:14
Francesca - 25/09/2007 13:26
Anonimo - 12/06/2007 08:05
rmatteuc - 10/05/2007 11:28
Anonimo - 17/02/2007 10:21
Gianluigi - 16/02/2007 09:25
Anonimo - 06/02/2007 09:16
Anonimo - 26/01/2007 23:07
Pier - 16/01/2007 20:42
Anonimo - 08/01/2007 12:20
Anonimo - 04/01/2007 14:01
Alex - 27/12/2006 19:32
Anonimo - 17/11/2006 14:00
Michela Giordano - 17/11/2006 11:51